Imitiamo Maria l’umile serva
Mi viene da pensare spesse volte che siamo così pieni di noi stessi che non ci fidiamo nemmeno di Dio. Non ci fidiamo quando Gli chiediamo una grazia; non ci fidiamo quando Gli chiediamo la provvidenza. Insomma non ci fidiamo delle Sue Parole.
Noi superbi Lei umile serva
Eppure è proprio il contrario che ha fatto Maria, nostra Madre. Noi siamo così superbi da mettere in discussione le Parole che il Salvatore ha proferito nel Vangelo, Mria l’umile serva invece ha risposto: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. (Lc. 1, 38).
Lei ha chiesto a Dio come fosse possibile non perché metteva in dubbio l’Onnipotenza di Dio ma perché si sentiva l’ultima della terra, si sentiva serva inutile, si sentiva un fiore di campo e non rosa senza spine.
L’umiltà è fonte di fede
Ciò che non riusciamo a comprendere che la virtù più grande della Madonna non è la Purezza fisica, ma la Sua umiltà. Ecco perché il demonio viene sconfitto dalla Vergine, perché lui è l’essere superbo, Maria l’umiltà fatta carne.
E dopo che l’Angelo le ha fatto comprendere che Dio l’aveva scelta, Lei non ha messo in dubbio quelle parole e subito si è piegata dicendo: “Eccomi” ma non eccomi sono qui, accetto! No, Maria ha detto. ” Eccomi sono la serva del Signore…” ha specificato che Lei è una serva. E noi? Siamo così superbi da non fidarci di Dio quando chiediamo, e per la nostra mancanza di fede non otteniamo niente, e cosa succede? Che finiamo di giudicare Dio perché non ci ha dato ciò che avevamo chiesto. Capite? Dubitiamo e giudichiamo, senza sentirci minimamente piccoli e servi, ma gonfi e superbi.
Matteo ci fa vedere l’abisso di umiltà di Maria
Essa non vuole rivelare neanche a Giuseppe suo sposo il dono grandioso e incredibile di essere divenuta la madre del Figlio Unigenito di Dio. Rischia cosí l’infame pericolo di venire dichiarata adultera, per cui è Dio stesso che interviene per salvare il suo onore (Mt.1,18-25).
E quando Elisabetta, illuminata dallo Spirito Santo, la proclama madre del suo Signore, Maria lungi dal compiacersene ne dà la lode e il ringraziamento all’infinita bontà e misericordia di Dio e, come annientata nella sua umiltà, esplode in quel meraviglioso cantico di lode e di riconoscenza al Signore che è il Magnificat: « Allora Maria disse: l’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
“D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre »
Seguiamo l’esempio di Maria
Seguiamo l’esempio di Maria e non cadremo nella superbia. Facciamoci umili perché il Signore stesso pur essendo Figlio di Dio si è fatto umile e piccolo. L’umiltà al Signore piace molto. E con l’umiltà, si aprono tutte le porte.
Scopri di più da Regina del Santo Rosario
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Scrivi la tua preghiera