Il Santo Rosario secondo San Giovanni Paolo II
Il Santo Rosario secondo San Giovanni Paolo II cosa è. Una spiegazione davvero bellissima e coincisa. Tutti sappiamo quanto fosse devoto Papa Wojtyla del Rosario e di Maria. Ecco cosa ci dice:
Il Santo Rosario secondo San Giovanni Paolo II
Il santo Rosario, ‘corona di rose’ è una riflessione orante sulla vita di Gesù, fatta con Maria, attraverso alcuni quadri evangelici: “i misteri“. «Recitare il Rosario, infatti, non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo».
Da secoli è preghiera «amata da numerosi Santi ed incoraggiata dal Magistero».
Molti sono gli eventi legati alla Vergine che raccomanda il Rosario. Ognuno è libero di esserne affascinato. Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II ha integrato la dimensione cristologica del Rosario aggiungendo “i misteri luminosi”, centrati su alcuni episodi della vita di Cristo. Ora, a maggior ragione, si può affermare che il Rosario è un “compendio del Vangelo”.
Il santo Rosario, metodo
Nella Lettera apostolica R.V.M. Giovanni Paolo II scrive: «II Rosario, proprio a partire dall’esperienza di Maria, è una preghiera spiccatamente contemplativa. Privato di questa dimensione, ne uscirebbe snaturato, come sottolineava Paolo VI: Senza contemplazione, il Rosario è corpo senza anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule».
II santo Rosario, basato sulla ripetizione, presuppone una fede viva ed un amore sincero a Cristo Redentore ed alla Vergine Maria.
«In effetti, esso non è che un metodo per contemplare. Come metodo, va utilizzato in relazione al fine e non può diventare fine a se stesso. Tuttavia, essendo frutto di secolare esperienza, anche il metodo non va sottovalutato. Milita a suo favore l’esperienza di innumerevoli Santi».
La corona del Rosario
«Strumento tradizionale per la recita del Rosario è la Corona. Nella pratica più superficiale, essa finisce per essere spesso un semplice strumento di conteggio per registrare il succedersi delle Ave Maria».
«Ben altra considerazione, invece, si può giungere ad avere della Corona, se la si considera come espressione di quell’amore che non si stanca di tornare alla persona amata con effusioni che, pur simili nella manifestazione, sono sempre nuove per il sentimento che le pervade»., «Da notare è come la Corona converga verso il Crocifisso, che apre così e chiude il cammino stesso dell’orazione. In Cristo è centrata la vita e la preghiera dei credenti.
Il santo Rosario: la storia
«II santo rosario s’inserisce in quel rigoglioso rifiorire in manifestazioni nuove della devozione verso la Vergine, nei suoi aspetti più popolari, che è caratteristico già sul finire del secolo XII; vi contribuirono largamente i Cistercensi e poi, sin dal principio del secolo seguente, i grandi Ordini mendicanti nelle loro strenue lotte contro le eresie… Per la più facile e diligente recitazione si adottò la corona, che era già in uso per devozioni consimili. Ben presto si introdusse in tale recitazione il ricordo dei Misteri della vita di Maria e di Gesù… San Domenico ed i suoi frati, predicatori popolari per missione, non potevano rimanere estranei a questo movimento, ma non è facile determinare sotto quale forma precisa lo abbiano sul principio praticato e diffuso. Una sanzione, si può dire ufficiale, si ebbe quando san Pio V rese fissa ed uniforme la formula dell’Ave Maria».
A Lourdes ed a Fatima la Vergine raccomanda il Rosario.
Nel secondo Millennio molti Pontefici hanno patrocinato la devozione mariana; e dopo Leone XIII, “il Papa del Rosario”, tutti i Papi hanno raccomandato tale preghiera, arricchendola di sante indulgenze.
Giovanni Paolo II ha sempre avuto una devozione speciale per la Madre di Dio; nel suo “stemma” sono riportate le prime parole (Totus tuus) di un’invocazione alla Vergine. Egli porta sempre con sé il santo Rosario e lo recita continuamente. La Lettera apostolica sul Rosario immortala la sua alta considerazione per detta preghiera.
Come si recita il santo Rosario?
«Sono vari, nella prassi corrente, i modi di introdurre il Rosario nei diversi contesti ecclesiastici ».
Uno dei modi è il seguente:
- Si inizia, facendo il Segno della Croce e dicendo le parole: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. O Dio vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.
- Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
- Si enuncia ad ogni decina il “mistero”, per esempio, nel primo mistero: “l’Annunciazione dell’Angelo a Maria”.
- Dopo una breve pausa di riflessione, si recitano: un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria.
- Ad ogni decina della Corona si può aggiungere un’invocazione. Alla fine del Rosario vengono recitate le Litanie Lauretane, o altre preghiere mariane.
Esposizione dei misteri
II Rosario è composto di venti “misteri” (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone. La prima Corona comprende i misteri gaudiosi (lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).
«Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti».
Il Rosario è la preghiera della Madonna per eccellenza, e Lei ha fatto 15 promesse a chi lo recita ogni giorno con devozione. Recitiamolo e otterremo le grazie. Chi propaga il rosario si salva diceva il Beato Bartolo Longo.
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