Il rosario la preghiera più bella
Il Rosario è la preghiera più bella, la più cara a Maria, la più cara a chi ama Maria. La Madonna stessa ci ha fatto sapere quanto le sia gradita la recita del Rosario. A Lourdes, a Fatima è apparsa col Rosario tra le mani ed ha esortato vivamente a recitarlo. Come dubitare dunque della validità, della bellezza, dell’efficacia di questa preghiera?
Indice
E’ la preghiera di tutti
Eppure tanti, quando sentono parlare di Rosario, arricciano il naso e lo considerano per lo meno una preghiera anacronistica per i nostri giorni e adatta semmai a vecchie bigotte. Ma mostrano con ciò di non aver capito lo spirito del Rosario, se l’avessero compreso direbbero a gran voce che è la preghiera più bella.
Perchè è la preghiera più bella
Il Rosario è la preghiera più bella in assoluto perché racchiude le preghiere più importanti come quella del Padre nostro, scaturita dal Cuore di Cristo stesso, e dell’Ave Maria, parole pronunciate dal saluto di un arcangelo e non solo….
L’errore che molti fanno è quello di vere il rosario soltanto preghiera vocale, non è una meccanica ripetizione di parole. Il Rosario è anche meditazione, preghiera dell’anima. Sullo scorrere delle Ave Maria… Santa Maria…, mentre le labbra ripetono il saluto dell’Angelo la mente ed il cuore si soffermano nella contemplazione dei Misteri: delle verità belle e consolanti della Fede, che ci parlano della missione redentrice di Gesù. Così, ancora una volta Maria ci porta a Gesù.
La nostra miseria influisce?
E’ vero che tante volte il nostro Rosario si riduce a ben povera cosa, la mente si perde dietro mille distrazioni, le parole sembrano scivolare meccanicamente, e allora verrebbe voglia di rinunciare, e ci si domanda: ma ne vale la pena? Le nostre miserie quindi spesse volte ci impediscono di recitarlo bene e diventa così difficile pensare che il rosario sia la preghiera più bella.
Una storiella per comprendere il valore del Rosario
Proprio in risposta a questa domanda veniva raccontato su una rivista un graziosissimo episodio, che dovrebbe rincuorarci e muoverci a una dolce fiducia nell’affettuosa tenerezza della Mamma nostra celeste. Si raccontava dunque una scenetta vista ai giardini pubblici.
Un bimbo di pochi anni raccoglie dei fiorellini sul prato, e la mamma seduta sull’erba lo segue con sguardo vigile e affettuoso. Il bimbo è impegnato in qualcosa di molto importante: vuole fare un bel mazzolino di fiori per la sua mamma e i fiori che coglie li conserva nel grembiulino che tiene alzato con la mano. Ma non si accorge che i fiori messi in seno da una parte, gli cadono dall’altra.
Così, quando tutto orgoglioso si reca dalla mamma per farle il suo dono, nell’aprire il grembiulino che dolorosa sorpresa! I fiori sono scomparsi. Il bimbo si guarda intorno smarrito e guarda la mamma tutto mortificato, sul punto di scoppiare in pianto. Ma la mamma ha capito tutto; si alza e raccoglie i fiori sparpagliati sul prato, poi torna a sedere vicino al bimbo dicendo: «Hai visto, piccolo mio, come ho fatto presto? Eccoli, sono tutti qui».
E prende il bimbo sulle ginocchia fa un mazzetto con i fiori e sta per appuntarglielo all’occhiello. Ma il bimbo protesta: «No, mamma, sono per te!», e la mamma si attacca il mazzetto sul seno replicando: «Così va bene?» «Sì, così. Sei più bella, cara mammina» risponde il bambino. La mamma, lo stringe al petto teneramente.
Significato della storiella
«Con che impeto di gioia quella mamma si è messa a recuperare i fiorellini raccolti per lei dal suo piccolo, e da questi creduti per un momento dispersi. Con quanta sollecitudine ne ha risparmiato il rammarico! Perché non pensare che possa fare altrettanto per noi la Mamma celeste? Sarebbe forse meno ricca di tenerezza? Sicuramente no, anzi tutt’altro.
Perché allora rinunciare alla recita del Rosario? È vero, vorremmo offrire qualcosa di bello alla Mamma nostra, vorremmo che le nostre «Ave Maria» fossero come fiori di un bel mazzo di rose da presentarle, e invece alla fine ci pare d’essere a mani vuote. Ma non sarà pronta Lei a raccogliere ciò che noi credevamo perduto?
Se noi le distrazioni non le cerchiamo, né le vogliamo, ma nonostante i nostri sforzi ci stanno a importunando, la Madonna non sarà contenta ugualmente, almeno di quel nostro sforzo e del desiderio di stare con Lei e mostrarle il nostro affetto?
La preghiera più bella si può pregare ovunque
Quante occasioni potremmo sfruttare per queste piccole prove d’amore. In autobus, in treno, camminando per la strada, nella fila davanti a uno sportello… Certo, allora sarà ancora più difficile evitare le distrazioni, e quelle decadi di «Ave Maria» disseminate lungo la giornata ci sembreranno ancora più povere. Ma con quanta tenerezza La Madre di Dio, guarderà al nostro desiderio, al nostro sforzo di non dimenticarla, di intrattenerci con Lei. Penserà Lei a raccogliere le nostre «Ave Maria» e a separarle dalle nostre distrazioni, per farne quel mazzo di fiori che noi non siamo stati capaci di fare. Penserà Lei, certamente: e ci stringerà sul suo Cuore.
Concludendo, non dobbiamo affatto pensare che il Santo Rosario sia una preghiera monotona e inutile; satana teme molto questa corona benedetta di rose, perché sa che per la Madonna è la preghiera più bella che possiamo offrirle, e soprattutto la più potente.
Sforziamoci a recitarlo senza distrazioni, e se verranno non importa, continuiamo a offrire rose. Mi piace spesso dire quando qualche giorno mi capita di recitare un rosario distratto: “Oggi ho offerto petali sparsi”. Anche questi servono, perché mentre le rose adornano il trono di Maria, i petali, formano un tappeto per i suoi piedi.
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Vergine Ss. del Rosario di Pompei Madre nostra dolcissima , infondi in noi l’amore per il S Rosario e fa che sia la nostra arma contro il male. Liberaci da ogni pericolo e da ogni male o Vergine Ss. Del Rosario di Pompei e fa che presto iniziamo una nuova vita , sicuro del tuo aiuto ti ringrazio di cuore e mettici sotto la tua protezione. Amen