Umile considerazione di sè, per poter crescere nello spirito
Per poter crescere nella vita spirituale, bisogna avere necessariamente, un’umile considerazione di se stessi. Senza l’umiltà, non possiamo avanzare nel cammino verso la santità. Gesù stesso lo dice; imitatemi che sono mite ed umile. Quindi l’umiltà è di vitale importanza.
Molti poi mostrano una falsa umiltà dicendo: io sono meno di te…. tu sei più bravo di me… ma nel cuore pensano di non essere meno di quell’amico. Nel cuore pensano di essere migliori di Tizio e di Caio. Questa non è umiltà ma è finta umiltà che poi cade nel peccato della falsità.
La vera umiltà è quella di avere l’umile considerazione di sé. Credere fortemente che gli altri facciano sempre meglio rispetto a quello che faccio io. Tutto questo viene spontaneo, anche se magari non corrisponde a verità, ma il vero umile lo credo davvero. Pensa sinceramente di non essere all’altezza, e ciò non significa soffrire di inferiorità ma semplicemente, riconoscere di essere una creatura di Dio miserabile e fragile.
Nell’imitazione di Cristo leggiamo questa periodo davvero bellissimo e che ci può insegnare cosa vuol dire avere un’umile considerazione di sè:
Ogni uomo desidera, per sua natura, di sapere; ma che cosa importa la scienza senza il timore di Dio? Il pover’uomo di campagna che serve Dio è, senza dubbio, migliore del superbo sapiente, che scruta il moto degli astri trascurando la sua anima. Chi impara a conoscere bene se stesso, fa poco conto di sé e non si compiace delle lodi degli uomini.
Avere la curiosità di esplorare, di sapere, può essere un’arma a doppio taglio perché le scoperte possono insuperbire l’uomo fino ad innalzarsi con le povere ed inutili lodi umane. Chi ha l’umile considerazione di sè stesso, ogni lode la indirizza all’unica e vera fonte: Dio, perché è Lui che ci ha donato l’intelligenza, la capacità di scoprire le cose.
Dunque non dobbiamo insuperbirci di nessun’arte…. Oggi purtroppo ogni discorso inizia sempre con io… e poi io…..nessuno dice: Grazie a Dio sono riuscito a……Grazie a Dio ho superato questa cosa…. no, tutti noi diciamo: Io ho superato… io sono così intelligente che ho scoperto….io te l’ho insegnato, oppure sono stato io che….. è grazie a me che tu…. ecc ecc.
Impariamo che tutto, qualsiasi arte e scienza, non proviene da noi ma sono doni che Dio ci ha fatto e guai a noi se ce ne appropriamo, poiché non appartengono a noi stessi ma a Dio che nella sua benevolenza e per il bene dell’umanità, ha voluto donarci… facciamone buon uso e mai un modo per gloriarci.
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