Le 3 virtù teologali
Le virtù teologali dispongono i cristiani a vivere in relazione con la Santissima Trinità. Esse sono infuse da Dio nell’anima dei fedeli per renderli capaci di agire quali suoi figli e meritare la vita eterna. Sono il pegno della presenza e dell’azione dello Spirito Santo nelle facoltà dell’essere umano.
Ecco qualsi sono le tre virtù teologali:
- Fede
- Speranza
- Carità
La Fede è la prima delle tre virtù teologali
E’ la virtù che fa credere in Dio e a tutto quello che egli ha rivelato. E’ la virtù più necessaria, fonte di fortezza e di coraggio.
La fede è una virtù fondamentale che spesso viene sottovalutata o fraintesa. Essa costituisce il fondamento della religione cristiana, ma anche del rapporto personale con Dio. La fede è quella forza interiore che ci permette di credere in Colui che ci ha creati, anche senza toccarlo e vederlo, ma che sentiamo dentro di noi in modo tangibile.
In un mondo dove il materialismo sembra prevalere su ogni altra forma di espressione, la fede rappresenta un baluardo contro l’individualismo e il cinismo che spesso si insinuano nella nostra vita quotidiana. La fede ci fa sentire parte di qualcosa di più grande di noi stessi, ci dà senso di appartenenza e ci dona la forza di vincere le nostre battaglie, perché chi crede in Dio, ha tutto pure se vive nella povertà assoluta.
La fede ci fa credere in Dio e in tutto quello che egli ha rivelato. Ma attenzione, la fede è un virtù che bisogna chiedere al Signore, affinché possa in noi nascere e crescere, rafforzarsi a tal punto da spostare le montagne, proprio come dice Gesù nel Vangelo di Marco 11:23.
Essa ci dà la capacità di superare le difficoltà e di affrontare le sfide che la vita ci presenta. La fede ci aiuta a mantenere la calma e la serenità anche nei momenti più difficili, perché sappiamo di avere il sostegno di Dio.
In definitiva, la fede è una virtù teologale, che non può venire meno; senza di essa non possiamo essere veri cristiani. In poche parole la fede ci:
- permette di vivere la nostra vita con una maggiore consapevolezza e con una più profonda gratitudine per tutto ciò che ci circonda.
- fa sentire parte di Dio, e abbatte ogni solitudine e debolezza.,
- dona la capacità di amare gli altri e di accettare le differenze.
La fede è un dono che ci viene dato, ma anche una responsabilità che dobbiamo coltivare e proteggere. Solo così potremo sperare di vivere una vita piena di Dio e meritare un giorno la Gloria del Paradiso.
La virtù della Speranza è la seconda delle virtù teologali
Perché la speranza viene messa al centro delle altre due? Perché la virtù della speranza, fa da legatura tra fede e carità. Se noi non sperassimo, saremmo apatici, sfiduciati, e la nostra fede verrebbe meno nell’amare Dio. La speranza, ci da la capacità di credere e amare. Senza di essa, non riusciremmo ad avere una fede aperta all’amore di Dio e alla vita eterna.
La Speranza è la virtù che ci porta a confidare nell’aiuto di Dio per ottenere la salvezza eterna e a credere che possiamo raggiungere il nostro scopo finale, che è la comunione con Dio.
La Speranza ci permette di guardare al futuro con ottimismo e di superare le difficoltà con forza interiore, sapendo che Dio è sempre con noi e ci aiuta a superare ogni ostacolo. Essa ci dà la forza di perseverare nella fede e di affidarci a Dio anche nei momenti di prova.
In sintesi, la Speranza è la virtù che:
- Ci aiuta a guardare al futuro con fiducia.
- Ci guida verso il Signore, sperando nel suo amore e nella sua misericordia.
- Ci sostiene in ogni momento della nostra vita, sperando nella sua provvidenza.
La carità è la terza delle virtù teologali, ma come mai?
Molti si chiedono: “Ma come mai, la virtù dell’amare, del fare il bene, è al terzo posto e non al primo? Essa non è forse la virtù che ci fa amare Dio sopra ogni cosa per se stesso e il nostro prossimo, come noi stessi, per amore di Cristo? Si è vero, è una delle più grandi. D’altra parte ce lo conferma anche San Paolo con il bellissimo “Inno alla carità“.
Allora perché è al terzo posto? Vi faccio una domanda:
Non si conserva il miglior boccone, per ultimo? Bene! La carità è la parte migliore delle virtù ma attenzione; senza la fede non potremmo amare Dio al di sopra di tutto e tutti. Senza la speranza, noi non potremmo dare amore perché in noi ci sarebbe la disperazione, la chiusura, la tristezza. Abbiamo bisogno quindi di credere e sperare per poter avere la carità, per poter dare amore.
Essa è la manifestazione della nostra stessa fede, è la fede e la speranza che diventa, concretezza nell’aiuto disinteressato verso il prossimo.
La Carità ci spinge ad amare gli altri come Cristo ci ha amati, ad essere misericordiosi e compassionevoli, ad aiutare i bisognosi e a prendersi cura degli altri. Essa ci invita a superare l’egoismo e ad essere generosi con gli altri, a condividere con loro i nostri beni materiali e spirituali.
La Carità cristiana non è un sentimento vago o un’idea astratta, ma un’azione che si tocca, che si esprime in gesti di bontà e di servizio verso gli altri. Essa è alla base del cristianesimo e ci aiuta a realizzare la comunione con Dio. Da non confonderla con l’amore umano.
La Carità cristiana non è solo un sentimento o un’idea, ma un’azione concreta che si esprime attraverso gesti di bontà e servizio verso gli altri. È fondamentale nel cristianesimo e aiuta a realizzare la comunione con Dio. Da non confondere la carità con l’amore umano. Essa in poche parole:
- Ci spinge ad amare gli altri come Cristo ci ha amati.
- Ci porta ad essere buoni a tal punto da rinunciare a delle cose per chi nemmeno conosciamo.
- Ci porta ad essere misericordiosi, capaci di perdonare seppure abbiamo ricevuto un grave torto o tanto male.
- Ci aiuta ad essere compassionevoli, a non desiderare la vendetta.
In conclusione: La fede è il seme, perché senza di essa non potremo sperare in Dio e nella sua salvezza. Se non speriamo, disperiamo e quindi incapaci di amare. La speranza invece è la pianta germogliata dal seme della fede. Essa ci porta a vivere nella felicità, e nella confidenza assoluta di Dio. Grazie alla speranza, noi diamo speranza e attraverso essa, doniamo l’amore, che è il frutto.
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