Il potere immenso della confessione sincera
La confessione libera l’anima?
Sento spesso alcune persone dire: Ma che bisogno c’è della confessione? Perchè dovrei raccontare a un prete tutti i miei peccati? Dio vede tutto e quindi mi confesso direttamente con lui!
Questa frase sembra andare di moda, la dicono quasi tutti ma solo quelle persone che in realtà non hanno il coraggio, non hanno il bisogno sincero di sentirsi perdonate, non si sentono perdonate. Quando qualcuno afferma che non c’è bisogno di raccontare i propri peccati al sacerdote, e ci si può confessare dinanzi ad un crocifisso, sta mettendo in dubbio le parole di Gesù, il mandato che Gesù da ai suoi apostoli: A chi rimetterete i peccati saranno rimessi (Gv 20,19-31).
Il sacramento della riconciliazione, ci ridona quella pace interiore. Noi non li vediamo, ma i peccati sono un vero fardello che portiamo non sulle spalle ma nella nostra anima. Ogni peccato non fa altro che condurci verso le vie della perdizione. Il peccato ci porta alla morte eterna! Molti si giustificano dicendo: Il peccato non esiste! E’ un’invenzione dei preti! Non può esserci un’affermazione più errata di questa. Non c’è bisogno nemmeno di una risposta perchè basta pentirsi profondamente, sentire il male del peccato interiormente per comprendere che senza un sacerdote, non possiamo sentirci liberi.
Sentiamo un profondo rimorso, un turbamento che non ci lascia dormire e nemmeno mangiare. Solo quando svuoteremo il sacco dinanzi a un ministro di Dio, ci sentiremo liberi, rinati, in pace.
Non a tutti accade
Alle affermazioni che ho appena fatto sopra potreste rispondermi: “Ma io non mi sono mai confessato se non nel giorno della mia prima comunione, perchè mi sento comunque in pace? Dormo lo stesso senza alcun problema?”. La risposta è semplice: “Chi è in coma non soffre, non sente dolore”. Una persona che non avverte il tormento dei propri peccati è come se stesse in uno stato comoso, peggio di chi lo avverte poichè avrà più possibilità di pentirsi e liberarsi.
Chi avverte il grande tormento del peccato, vede il sacerdote come una sorgente d’acqua dove potersi abbeverare. Si prova quella grande sete, non si riesce a pensare ad altro se non dissetarsi.
La confessione è come una doccia, lava la nostra anima, ci libera e ci aiuta a spiccare il volo. Attenzione però non ha senso confessarsi se mancano alcune condizioni necessarie per rendere valida una confessione.
Condizioni
Pentimento: Una delle condizioni necessarie è proprio il pentimento. Devo provare dolore, rimorso, dell’errore commesso. Quando andiamo a confessarci, in quel momento stiamo chiedendo a Dio di perdonarci. Come si può chiedere perdono se non sentiamo il dolore e la convinzione di aver sbagliato? Un’altra condizione è il proponimento di non peccare più: siamo consapevoli di essere umani, quindi deboli, fragili e incapaci, ma ciò non toglie che dobbiamo avere l’intenzione di non voler più commettere lo stesso errore, lo stesso peccato. Come possiamo fare? Per poter essere fedeli al nostro proponimento dobbiamo procurarci; un’arma per combattere, uno scudo per difenderci, un mappa per orientarci e un’infermiere per medicare le nostre ferite.
L’arma è la preghiera e precisamente il Santo Rosario. Maria ci aiuterà a combattere il male, e attraverso la preghiera progredire nel cammino della fede.
Lo scudo è l’Eucaristia. Partecipare quindi alla Santa Messa tutte le domeniche e i giorni festivi, ma se vogliamo una difesa maggiore, dovremo andare per quanto possibile a Messa ogni giorno. Gesù Eucaristia è la nostra forza, lo scudo che ci difende contro satana. Il pane che nutre la nostra anima.
La mappa è La Parola di Dio che ci indica la via da seguire per non perderci per le vie del mondo. La bussola che ci porterà nella terra promessa (Il Paradiso).
L’infermiere è il confessore che ci medicherà l’anima da ogni ferita e caduta. Perchè ricordiamoci che la nostra rinascita parte proprio dal confessionale, dove liberati dal peso del peccato possiamo iniziare a volare verso il cielo.
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