Cosa fare per attrarre i fedeli a Messa
I fedeli a Messa spesso lamentano di alcune cose che possono essere causa di allontanamento, diminuendo così il numero dei fedeli a Messa. Questo articolo non vuole essere nè di rimprovero ai sacerdoti, nè tantomeno di insegnamento. Ma è una specie di sondaggio e di opinioni che potrebbero migliorare la qualità di partecipazione.
Spesso i cristiani vengono accusati di essere incapaci di vivere e apprezzare il grande dono della Santa Messa, ma a volte la motivazione parte proprio dal modo di come viene gestita dai sacerdoti. Questo lo dimostra come alla Santa Messa di padre Pio, non rimaneva nemmeno un pò di spazio libero tanta la folla che c’era.
Ricordo la Messa domenicale di monsignor Frattini
Quando ero adolescente, andavo a volte alla Messa delle ore 8,50, alla Casa del Volto Santo di Capodimonte (NA). Questa chiesa fu espressamente chiesta da Gesù durante le visioni alla mistica serva di Dio, Madre Flora De Sanctis. Era una Messa che durava un’ora e mezza ma non ho mai visto un solo volto annoiato, anzi, la folla diventava ogni domenica sempre più grande. Monsignor Vincenzo Frattini, era un sacerdote che ci sapeva fare. Le anime infatti erano attratte dalla sua Messa che io da adolescente, posso dire che era davvero bellissimo partecipare.
Molti fedeli a Messa vanno con desiderio di partecipare
Molti fedeli a Messa vanno perché lo desiderano, e lo dimostra il fatto che non sono quelli dell’ultimo minuto ma vanno in chiesa almeno 10-15 minuti prima dell’inizio della liturgia. Quei momenti servono appunto per preparare il cuore al grande dono della Santa Messa.
Bisogna fare silenzio
Spesso però diventa difficile potersi preparare perché la gente parla, ride, va avanti e indietro e questo dovrebbe essere corretto proprio dai sacerdoti, dai parroci, per far comprendere che in chiesa si parla con Gesù, si prega il Signore. Purtroppo invece, a volte si sentono urla e schiamazzi proprio dalle sagrestie, che risuonano in tutta la chiesa.
L’omelia si ma giusta
L’omelia durante la messa domenicale è fondamentale, ma deve essere improntata sul vangelo appena proclamato. Attenzione però, perché non bisognerebbe dilungarsi più dei quindici minuti. I fedeli a Messa sicuramente oltre questo tempo, iniziano a distrarsi. Ovviamente fatto eccezione per quei sacerdoti che hanno il dono della parola, cioè il carisma della predicazione, che più parlano e più si ha il desiderio di ascoltarli. Ma in linea massima sarebbe opportuno mantenersi sui quindici minuti affinchè il messaggio rimanga nel cuore dei fedeli.
Una predica lunga penalizza la liturgia Eucaristica
Una predica molto lunga comporta una corsa della liturgia Eucaristica che in realtà è il cuore della santa Messa. Molti sarcerdoti infatti per rientrare con il tempo (soprattutto alla domenica perché ci sono varie celebrazioni con i propri orari) velocizzano e arronzano la preghiera Eucaristica. Questo non deve accadere, perché se vogliamo, la parte meno importante è proprio l’omelia, che non deve essere un discorso presidenziale di fine anno ma uno spunto di riflessione.
Così facendo, si dà un messaggio sbagliato ai fedeli a Messa, cioè come se la preghiera Eucaristica fosse un di più, una cosa di poca importanza, quando invece è la cosa più importante.
Un piccolo tempo dopo la Santa Comunione
Questo aspetto manca in quasi tutte le parrocchie; un pò di tempo per meditare con Gesù nel cuore. Purtroppo spesse volte dopo la comunione, il sacerdote subito inizia la preghiera finale per la conclusione della messa. Sarebbe davvero importante invece lasciare almeno cinque minuti di silenzio. Lasciare in pratica la parola a Gesù che desidera parlare a tutti i cristiani.
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