Attendiamo tutti l'ora di Maria
L’Ora di Maria, fa tremare l’inferno!
La Regina del Rosario, come dice il Beato Bartolo Longo, a Pompei ha posto il Suo trono. La Madonna viene tanto onorata dai pompeiani ma anche dai suoi devoti lontani. Pompei è rinata non di certo ai suoi scavi, ma grazie a quel glorioso santuario costruito in Suo onore. Ogni pietra parla della sua grandezza, della sua misericordia; ogni pietra di quel santuario è un miracolo avvenuto.
E’ da ricordare l’anniversario di Platino, dell’ottobre del 1950, la gente non era nella pelle, non riusciva a chiudere occhio al solo pensare della grande festa che doveva essere celebrata alla Più nobile Signora dei cieli, alla Regina delle vittorie, come la chiamava il beato. La piazza era illuminata da luci festose.
Il cielo era tutto buio, ed ogni tanto cadeva un pò di pioggia, i pellegrini continuavano ad arrivare, ininterrottamente a piedi, in treno, insomma in tutte le maniere, e dalle regioni vicine e lontane, addirittura dal Lazio e dalla Toscana, dalla Romagna e dalla Lombardia, dalla Calabria, dalla Sicilia e persino dalla Francia e dal Belgio, levando i loro inni più forte non appena in vista della Basilica e mescolandosi alla folla dei fedeli ammassati sotto al porticato e sulla gradinata del Tempio a recitare il Rosario.
Alle prime luci dell’alba il Santuario era già gremito e fremeva di canti e di preghiere oltrepassando il numero di trentamila.
Alle ore dieci il Quadro miracoloso della Madonna di Pompei, scintillante di gemme, collocato su di un artistico trono, usciva dalla Basilica per percorrere le vie principali della città infiorate ed addobbate, accolto da un fremito immane di commozione e da applausi frenetici da parte della moltitudine che stipava la piazza, riempiva i balconi e stava arrampicata persino sui tetti.
Le testimonianze di allora, dicevano all’unisono che la Vergine sorrideva maternamente a tanto spettacolo. Il quadro della Regina del Rosario era baciato dai raggi del sole. Quante lacrime ma soprattutto quanta fede!
Davanti alla moltitudine che si accalcava sulla piazza un Francescano con pieno fervore nel cuore, annunciava l’ora di Maria, che, invocata, risponde, offrendo a tutti un dono di misericordia. A tutti la Madre risponde, nessuno escluso, soprattutto se invocata nella sua ora.
Il beato Bartolo Longo infatti, chiama l’ora di Maria l’ora della supplica dove tutto il mondo la invoca e la prega con una sola voce.
A mezzogiorno preciso in quel giorno indimenticabile del 1950, le campane riempirono l’aria di squilli festosi: era, per Pompei e per il mondo, il momento fatidico: l’ora di Maria, l’ora della prima Supplica.
L’emozione della folla si espresse con un fremito fortissimo e poi ci fu un silenzio quasi assordante; e nel silenzio altissimo, una voce – la voce del Card. Ascalesi che iniziò solennemente recitando: « O Augusta Regina delle Vittorie, O Vergine Sovrana del Paradiso! » Anche il Papa nello stesso istante stava genuflesso nella sua Cappella privata a recitare la Supplica alla Madonna di Pompei!
Tutto il mondo cattolico, dunque, in quel momento poteva considerarsi presente dinanzi al Trono di clemenza dove Maria siede Regina.
Visione davvero meravigliosa!
Sul finire del secolo scorso Pompei era ancora una località abbandonata, semideserta e triste una valle desolata.
Oggi ancora c’è quella folla, dopo circa settant’anni, la fede e la fiducia in Maria non è mai crollata, ogni anno davanti al quadro prodigioso della Vergine di Pompei, si recano circa cinquecentomila persone. Chi nell’ora di Maria invocherà attraverso la Supplica vero dono del cielo, otterrà innumerevoli grazie.
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