Per santa Teresina farsi santi era facile
Santa Teresina chiamata così proprio per la sua semplicità, il suo nome è Santa teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo. Per lei farsi santi era semplice e possiamo dire, facile.
Il Vangelo contiene un comandamento che sembra impossibile finché non capiamo che non si tratta di fare, ma di accettare.
La santità è perfezione, come poteva per santa Teresina essere semplice?
La perfezione è qualcosa che cerchiamo instancabilmente. Vogliamo voti perfetti, vacanze perfette, il coniuge perfetto. Molte volte, però, la nostra percezione di perfezione è imperfetta. Quando Gesù ci dice “Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5, 48), non ci sta dicendo di essere irreprensibili, di non commettere mai un arrore.
La causa della perfezione
In una certa prospettiva, qui sulla Terra la perfezione è semplicemente impossibile. Il testo classico Teologia della Perfezione Cristiana spiega il motivo:
“Perfino alle vette della perfezione esistono errori e fallimenti, come si può vedere nella vita dei santi. La ragione è che anche quando le facoltà e i poteri dell’anima trasformata sono abitualmente ordinati a Dio, non possono essere così perfetti da permettere di non distrarsi mai o di non attaccarsi ai beni creati, e quindi commettono delle imperfezioni o dei peccati veniali. Sulla Terra è impossibile evitare qualsiasi imperfezione”.
La via per diventare perfetti inizia nella franca conoscenza di sé. Il Servo di Dio Peter Semenenko ci aiuta a capirlo: “Lo spirito umano, in sé, non è niente. Da solo non ha nulla che possa dare all’essere umano pienezza, significato, grandezza, potere e autorità, ovvero tutta la perfezione”.
L’appello del Signore alla perfezione è la Sua rivelazione a noi del nostro destino. E la definizione migliore di “destino” che ho trovato è l’urgenza che sentiamo dentro per scoprire ciò che fa valere la pena di stare qui. La sfida di Cristo mira ad attivare questa urgenza insieme alla nostra disposizione ad abbracciarla. Perché la perfezione non è essere impeccabili, ma raggiungere il fine, la meta, il proposito per cui esistiamo.
Ordinandoci alla perfezione, Gesù non ci sta chiedendo di fare l’impossibile, ma di accettare tutto. La perfezione si verifica quando permettiamo che la nostra capacità di pienezza venga riempita da un Altro.
Come essere perfetti
Il problema principale è che, tentando di obbedire alla chiamata del Signore ad essere perfetti, spesso lo facciamo in modo errato. Accettiamo la menzogna per cui diventiamo perfetti portando a Dio le nostre virtù perché Egli possa validarle. Il nostro attaccamento alle virtù, però, ci impedisce di confidare in Dio – l’unico che possa “riempire” la nostra capacità di essere perfetti. Ciò è l’opposto dell’essere perfetti.
Cosa dobbiamo fare, allora, per diventare perfetti? La risposta è una: portare a Dio la nostra debolezza, la nostra incapacità, la nostra mancanza di bontà, la nostra miseria. Quando avremo il coraggio di smettere di provare quanto siamo buoni e di rallegrarci della nostra debolezza, saremo perfezionati da Dio nella nostra imperfezione. È questo umile riconoscimento della nostra debolezza reale che spinge il Padre a condividere la Sua perfezione con noi.
La saggezza di Santa Teresina del Bambin Gesù, Dottore della Chiesa, irradia in un’osservazione pungente:
“La perfezione mi sembra semplice: la perfezione consiste nel compiere la volontà di Dio, nell’essere ciò che Egli vuole che siamo. Vedo che basta riconoscere la propria inadeguatezza e abbandonarsi come un bambino tra le braccia di Dio”. – (Santa Teresina del bambin Gesù).
Perfetti come il Padre
Ma com’è la perfezione di Dio? San Tommaso d’Aquino risponde:
“La perfezione di Dio consite nell’amore più ampio nei confronti di tutte le persone, buone e cattive. Consiste in gentilezza, pazienza, moderazione e temperanza negli appetiti: la più elevata pace e tranquillità dell’anima, di modo che nessun danno, ira o vendetta possa interessarla, perché sia imperturbabile e senza passioni”.
In sostanza, iniziamo ad essere perfetti quando crediamo che il Padre ci ami in questo modo. Infatti ritornando a Santa Teresina, la santa per eccellenza della semplicità, ci fa comprendere che farsi santi significa sapersi abbandonare come bambini nelle braccia di Dio, sforzandoci di vivere come a Lui piace, senza preoccuparci troppo, sarà infatti Dio stesso a provvedere.
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