L’ultima comunione di Teresina
Santa Teresina pregò per lui tutti i giorni per sei anni, e per lui ha offerto la sua ultima Comunione. Lei si immolò per i sacerdoti.
Oggi se un sacerdote lascia il proprio ministero per riabbracciare il mondo, non fa più notizia, ma soprattutto e cosa veramente scandalosa, c’è chi si complimenta. Sono ormai pochi a rimanere colpiti e dispiaciuti, e ancora più pochi coloro che pregano per i giovani sacerdoti.
Nessuno prega per loro
Il compito di ogni cristiano dovrebbe essere quello di pregare per i sacerdoti, proprio come faceva Teresa che non solo pregava ma donava ogni sua sofferenza fisica e spirituale per loro, affinché il loro ministero fosse sempre ricco di virtù e frutti. Ecco la testimonianza di Santa Teresina del Bambino Gesù, che ha offerto tutta la sua vita nel Carmelo per i sacerdoti.
Nell’ordine dei carmelitani
Era il 9 aprile 1888, quando Santa Teresa fece 15 anni, età che le permise di unirsi all’ordine dei carmelitani a Lisieux.
Ha aspettato tanto questo giorno, il suo cuore è pieno di gioia, ma nonostante la giovane età non si fa illusioni, sa che si è appena imbarcata in un cammino pieno di difficoltà.
Dovrebbe sentirsi bene nel luogo che ha tanto desiderato, senza preoccupazioni e problemi da risolvere. Nel Carmelo ci sono già due delle sue sorelle, che le assicurano almeno all’inizio un sostegno.
Santa Teresina, però, sottolinea che fin dal primo giorno tutto è come lo aveva immaginato, il che implica grandi difficoltà. In monastero c’è uno stile di vita austero, c’è ben poco tempo per dormire e i pasti sono modesti, a livello sia di qualità che di quantità.
Nonostante la presenza di due sue sorelle sotto lo stesso tetto, Santa Teresina ha un contatto molto limitato con loro.
Ma perché tutto questo? A quindici anni? Non c’è modo di andare avanti senza fede. Senza amore non può continuare e arrivare alla fine. Senza speranza, è impossibile comprendere il proposito e il significato dello sforzo intrapreso. Qual è l’obiettivo di Santa Teresina?
Salvare i sacerdoti
Teresa aveva previsto che ci sarebbero stati problemi e che le avrebbero provocato molte sofferenze, ma reagisce accettando le difficoltà a braccia aperte, senza fuggire o trincerarsi nella paura, non volendo che nulla del suo sacrificio vada perduto.
Decide che, da allora fino alla morte, sacrificherà tutto ciò che dovrà affrontare per i sacerdoti.
“La sofferenza mi ha teso le braccia, e mi ci sono gettata con amore… Perché sono venuta al Carmelo l’ho dichiarato ai piedi di Gesù Sacramentato, durante l’esame che ha preceduto la mia professione: sono venuta a salvare anime, e soprattutto a pregare per i sacerdoti”. – Santa Teresina del Bambin Gesù
A tal proposito ecco una bella preghiera che compose per i sacerdoti e che tutti potremmo recitare, almeno nel giorno sacerdotale che è il giovedì:
Preghiera di Santa Teresina per i sacerdoti
O Gesù, sommo ed eterno sacerdote,
custodisci il tuo sacerdote dentro
il Tuo Sacro Cuore.
Conserva immacolate le sue mani unte
che toccano ogni giorno il Tuo Sacro Corpo.
Custodisci pure le sue labbra
arrossate dal Tuo Prezioso Sangue.
Mantieni puro e celeste il suo cuore
segnato dal Tuo sublime carattere sacerdotale.
Fa’ che cresca nella fedeltà e nell’amore per Te
e preservalo dal contagio del mondo.
Col potere di trasformare il pane e il vino
donagli anche quello di trasformare i cuori.
Benedici e rendi fruttuose le sue fatiche
e dagli un giorno la corona della vita eterna.
Sacerdoti che cadono
Santa Teresina è rimasta fedele alla sua decisione di pregare per i sacerdoti fino all’ultimo respiro, che le è costato tanto nella dolorosa agonia del 30 settembre 1897.
Era convinta che nessun sacerdote al mundo avrebbe perseverarato fedelmente nel sacerdozio e avrebbe vissuto in modo santo se non avesse avuto il sostegno della preghiera di ordini religiosi, confratelli sacerdoti e laici.
Comprendeva totalmente la relazione tra il sacerdozio ministeriale e la Persona e il sacerdozio di Cristo.
Credeva che per questo ogni sacerdote sia esposto a un attacco del demonio 24 ore al giorno, e che non possa affrontare questi attacchi da solo, senza usare i frutti delle preghiere della Chiesa.
Anche prima di entrare nel Carmelo, ha capito che nonostante la loro alta dignità, che eleva i sacerdoti al di sopra degli angeli, i presbiteri sono persone deboli e con difetti, che hanno bisogno del sostegno costante della preghiera per essere davvero sale della terra. Se li vediamo cadere, diceva, dobbiamo chiederci se abbiamo pregato abbastanza per la loro santità.
Non conosciamo i nomi di tutti i sacerdoti per cui si è sacrificata, ha digiunato e ha realizzato mortificazioni. Spesso ha agito in modo tale da offrire i frutti del suo lavoro perché li distribuisse Maria, che sa meglio chi ha bisogno di cosa.
Charles Loyson
Grazie alla ricerca dei biografi, conosciamo però il nome di un sacerdote per il quale Teresa ha nutrito un affetto speciale durante gli anni che ha trascorso nel Carmelo. Era un noto apostata, Charles Loyson.
Chiamato Père Hyacinthe, era nato nel 1827 a Orléans. In gioventù aveva scritto poesie, entrando poi in seminario e venendo ordinato nel 1851 sacerdote nella congregazione di San Sulpizio.
Otto anni dopo aveva lasciato questa comunità perché voleva diventare frate domenicano. Cinque mesi dopo si era trasferito ai Carmelitani Scalzi.
Presto era diventato famoso come predicatore eccezionale. Era noto in tutta la Francia, soprattutto nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi, e aveva predicato anche a Roma.
Nel 1869, approfittando dell’agitazione nella Chiesa e della discussione sull’infallibilità papale, aveva commesso un atto di apostasia, e nel 1872 aveva sposato una vedova americana.
Sette anni dopo era tornato a Parigi e aveva fondato la Chiesa scismatica nazionale francese, nota come Chiesa Cattolica Gallicana (Église Catholique Gallicane), distribuendo anche pubbblicazioni in cui riconciliava il Vangelo con il Corano.
Aveva iniziato una campagna di agitazione per la sua Chiesa e aveva viaggiato per tutta la Francia. Nel 1891 era arrivato in Normandia, e la stampa locale aveva scritto molto sulla sua iniziativa.
I giornali cattolici erano stati molto critici nei confronti delle idee di Loyson, ed è stata proprio questa la situazione che ha trovato Teresa, che ha iniziato una vera e propria tempesta di preghiere.
Voleva il ritorno di tutti coloro che si erano allontanati
“Se Gesù non avesse desiderato la conversione di Loyson, avrebbe suscitato nel cuore delle Sue piccole spose un desiderio irraggiungibile? No, è abbastanza sicuro che Egli desideri più di noi riportare all’ovile quella povera pecora sviata. Non smettiamo di pregare. La fiducia compie meraviglie!”, disse a sua sorella Céline, includendola nel progetto di preghiera.
Dal 1891, Santa Teresa ha continuato a pregare e a compiere sacrifici per il ritorno di Loyson alla comunione con la Chiesa.
La sua conversione era la richiesta più importante che presentava a Dio molte volte al giorno. Ha pregato per lui tutti i giorni per sei anni.
Il 19 agosto 1897, 42 anni prima della sua morte, ha offerto per lui la sua ultima Comunione.
La stampa dell’epoca non ha informato della spettacolare conversione di Loyson, ma chi può sapere cosa gli è passato nel cuore negli ultimi momenti prima della morte? Teresa non ha mai voluto sapere il frutto delle sue preghiere, per la cui distribuzione aveva piena fiducia nel “suo Gesù”.
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